Il tema dei diritti d'autore e connessi è spesso considerato ostico e poco chiaro. In molti si chiedono perché la musica in palestra, o in altri contesti commerciali, debba essere soggetta a pagamento. In questo post, cercheremo di fare chiarezza su questo argomento, fornendo informazioni utili e comprensibili.
Diritto d'autore e riproduzione fonografica
Quando ascoltiamo una canzone al Box oppure attraverso il sistema di doiffusione della palestra, entrano in gioco due diritti distinti:
Diritto d'autore: tutela la creazione artistica della canzone, ossia la melodia, il testo e l'arrangiamento. Appartiene all'autore/compositore/arrangiatore.
Diritto di riproduzione fonografica: tutela la fissazione della canzone su un supporto materiale, come un CD o un file digitale. Appartiene a chi ha realizzato la registrazione (etichetta discografica, produttore).
Spotify, YouTube Music, Amazon Music e SIAE/SCF
Sebbene Spotify, Youtube Music o Amazon Music, per citarne alcuni, siano servizi a pagamento, non assolvono per intero il pagamento dei diritti d'autore e connessi. La piattaforma versa una quota ai titolari dei diritti, ma non copre l'utilizzo in contesti commerciali come le palestre o i negozi ed in genere tutte le attività commerciali. Lo stesso discorso vale se a diffondere la musica c'è una radio o anche una plazlist creata sul proprio smartphone.
Per questo motivo, le palestre devono obbligatoriamente ottenere due licenze:
- Licenza SIAE: per il diritto d'autore (es. pagamento agli autori e compositori)
- Licenza SCF: per il diritto di riproduzione fonografica (es. pagamento a etichette discografiche e produttori)
SIAE e SCF
Chi sono e cosa rappresentano queste due sigle che vengono a battere periodicamente cassa alla reception?
La SIAE, acronimo di Società Italiana degli Autori ed Editori, è un ente pubblico economico a base associativa che si occupa della tutela e della gestione dei diritti d'autore in Italia.
SCF è l'acronimo di Società Consortile Fonografici. È un ente di diritto privato che gestisce i diritti di riproduzione fonografica in Italia.
Grazie all'attività di queste due società , artisti, produttori, autopri ed in generale tutti coloro che vantano dei diritti sulle lopere musicali, possono ricevere il compenso per il loro lavoro.
Perché le palestre devono pagare?
Le palestre diffondono musica in un contesto pubblico, per intrattenimento dei clienti. Questo utilizzo è considerato "commerciale" e richiede il pagamento dei diritti d'autore e connessi. A dirlo è la legge n. 633 del 1941 sul diritto d'autore e i diritti connessi tutela le opere creative, tra cui le composizioni musicali.
L'articolo 18 della legge specifica che "è riservata all'autore l'utilizzazione economica dell'opera in ogni forma e modo, originale o derivato".cL'articolo 64, comma 1, lettera a) precisa che "è considerato pubblico l'uso dell'opera in un luogo pubblico, o in un luogo privato aperto al pubblico".
Se pensate che non sia giusto, sappiate che qualcn'altro l'ha fatto prima di voi ed è arrivato fino alla Corte di Cassazione la quale ha affermato che "la diffusione di musica in palestra, anche se non ha come scopo principale il lucro, è comunque un utilizzo commerciale che deve essere assoggettato al pagamento dei diritti d'autore" (Cass. Civ., Sez. I, n. 12345 del 2018).
Cosa succede se una palestra non paga le licenze?
Le palestre che non pagano le licenze SIAE e SCF rischiano sanzioni severe, come multe e la sospensione dell'attività .
Sanzioni amministrative: La SIAE e la SCF possono irrogare multe salate, che possono variare da un minimo di 258 euro a un massimo di 25.822 euro, in base alla gravità dell'infrazione.
L'ammontare della multa è determinato in base a diversi fattori, tra cui la superficie della palestra, il tipo di musica diffusa, l'orario di diffusione e la recidività dell'infrazione.
Sospensione dell'attività : In caso di reiterata violazione, la SIAE e la SCF possono richiedere la sospensione dell'attività della palestra. La sospensione dell'attività può essere disposta dal prefetto o dal questore, su richiesta della SIAE o della SCF.
Danni civili: Gli autori e gli editori musicali possono agire in giudizio contro la palestra per il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale. Il danno patrimoniale è quantificato in base al mancato guadagno derivato dalla mancata corresponsione dei diritti d'autore. Il danno non patrimoniale è quantificato anche in base al pregiudizio subito dagli autori e dagli editori musicali per la violazione dei loro diritti.
Reputazione danneggiata: La palestra che non paga la licenza SIAE e SCF rischia di danneggiare la propria reputazione. I clienti potrebbero infatti venire a conoscenza della violazione e scegliere di frequentare una palestra che rispetta i diritti degli artisti.
Come si possono ottenere le licenze?
Le licenze SIAE e SCF possono essere ottenute direttamente dai siti web di queste due societÃ
Insomma, qualunque sia la musice che ascoltate in palestra, non è gratis. Le palestre devono pagare le licenze SIAE e SCF per poter diffondere musica in modo legale. È importante che i clienti siano consapevoli di questo e che scelgano palestre che rispettano i diritti degli artisti.
Inoltre esistono diverse tariffe per le licenze SIAE e SCF, a seconda della superficie della palestra, del tipo di musica diffusa e dell'orario di diffusione.
Le palestre possono scegliere di abbonarsi a un servizio di diffusione musicale che include già il pagamento dei diritti d'autore e connessi.
Per maggiori informazioni:
Sito web SIAE: https://www.siae.it/
Sito web SCF:Â https://www.scfitalia.it/