Achille e la tartaruga in palestra

 

Achille e la tartaruga in palestra

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Oggi voglio parlarvi di una sfida che accomuna molti di noi che lavoriamo nel mondo del fitness: come motivare e supportare clienti con livelli di competitività molto diversi tra loro. Da un lato abbiamo gli "Achille", sempre pronti a sfidare sé stessi e gli altri, a rincorrere nuovi traguardi e record. Dall'altro abbiamo le "tartarughe", che preferiscono un approccio più tranquillo, costante e senza troppe pressioni. Come personal trainer o coach, il nostro obiettivo è far sì che entrambe le tipologie di clienti si sentano a proprio agio, motivati e soddisfatti nel loro percorso di allenamento. Ma come fare? Ecco alcuni consigli pratici e un po' ironici per gestire al meglio Achille e tartarughe in palestra.

Achille, o della competitività sfrenata

Gli Achille sono quei clienti sempre sul pezzo, che vogliono essere i primi in tutto, che si esaltano per le sfide e le gare. Sono gli stacanovisti del WOD, quelli che non si accontentano mai e che vogliono sempre di più. Con loro, il rischio è che si concentrino troppo sulla performance a scapito della tecnica, o che si demotivino se non raggiungono subito i risultati sperati. Come gestirli al meglio? Ecco alcuni spunti:

1. Proponete loro sfide progressive e personalizzate, in modo da stimolarli senza frustrali. Ad esempio, obiettivi a breve, medio e lungo termine su esercizi o skill specifiche.

2. Enfatizzate l'importanza della tecnica e della corretta esecuzione, non solo del carico o del tempo. Fateli sentire orgogliosi di un movimento ben fatto, non solo di un PR.

3. Incoraggiate una competizione sana con sé stessi e con gli altri, basata sul miglioramento personale e sul supporto reciproco. No all'invidia o alla prevaricazione.

4. Ricordate loro l'importanza del recupero e del rispetto dei propri limiti. Anche Achille aveva il suo tallone d'Achille!

Tartarughe, o della lentezza costante

Le tartarughe sono quei clienti che sembrano non avere mai fretta, che procedono con calma e costanza, senza farsi prendere dall'ansia della prestazione. Sono i metodici del fitness, quelli che non si esaltano per i record ma che non si scoraggiano nemmeno di fronte alle difficoltà. Con loro, il rischio è che si adagino sulla routine e che non osino spingersi oltre la loro comfort zone. Come stimolarli al meglio? Ecco qualche idea:

1. Valorizzate i loro progressi, anche piccoli, e la loro dedizione nel lungo periodo. Fate notare come la costanza paghi più della fretta.

2. Proponete variazioni e novità nei loro allenamenti, per evitare la noia e stimolare nuovi adattamenti. Ma sempre con gradualità e senza stravolgere le loro abitudini.

3. Create momenti di sfida soft, come piccole gare o progetti di gruppo, in cui possano mettersi alla prova senza troppa pressione. L'importante è partecipare, non solo vincere.

4. Incoraggiate l'interazione e il confronto con altri clienti, sia Achille che tartarughe. Ognuno può imparare e trarre ispirazione dall'altro.

In medio stat virtus, ma non in palestra

In realtà, la maggior parte dei nostri clienti non sono né Achille né tartarughe pure, ma un mix delle due tipologie. Hanno momenti in cui si sentono competitivi e altri in cui preferiscono un approccio più rilassato. Il nostro compito è saperli accompagnare in queste oscillazioni, trovando il giusto equilibrio tra stimolo e ascolto. Non esiste una ricetta universale, ma alcuni principi possono aiutarci:

1.Conoscere a fondo i nostri clienti, i loro obiettivi, le loro motivazioni e i loro limiti. Solo così potremo tarare al meglio il nostro approccio.

2.Comunicare in modo chiaro ed empatico, adattando il nostro linguaggio e stile di coaching alle diverse personalità.ù

3. Essere flessibili e creativi nella programmazione degli allenamenti, mixando sfide e recuperi, novità e routine, lavoro individuale e di gruppo.

4.Creare un ambiente inclusivo e non giudicante, in cui ognuno si senta accettato e valorizzato per ciò che è e per i suoi progressi.

Insomma, che siano Achille o tartarughe, competitivi o tranquilli, i nostri clienti hanno una cosa in comune: la voglia di migliorare sé stessi e di sentirsi parte di una community positiva. E noi abbiamo il privilegio e la responsabilità di accompagnarli in questo percorso, con professionalità, empatia e un pizzico di ironia. Quindi, cari colleghi, non focalizzatevi solo sui risultati o sulle gare, ma sulla relazione e sulla crescita di ogni singolo cliente. Non etichettate o confrontate Achille e tartarughe, ma valorizzate le loro unicità e potenzialità. E soprattutto, divertitevi con loro, perché l'allenamento è sì fatica e sudore, ma anche gioia e soddisfazione.

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