Machine learning e CrossFit

 

Machine learning e CrossFit

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Permettetemi di condividere un esperimento che stiamo conducendo proprio in questo periodo e che sta producendo risultati sorprendenti. Da cinque settimane, sto utilizzando un sistema di programmazione assistita dall'AI per il mio allenamento personale come atleta master. Questo esperimento è nato proprio dalla necessità di verificare sul campo le potenzialità e i limiti di questo approccio.

Il processo è relativamente semplice ma rigorosamente strutturato. Utilizziamo un sistema di prompt accuratamente costruiti per generare una programmazione settimanale che tiene conto di diversi fattori: il mio livello di forma attuale, gli obiettivi specifici, i pattern di recupero tipici di un atleta master e persino i limiti personali in relazione a certi esercizi e movimenti. Ma la vera innovazione sta nel sistema di feedback che abbiamo implementato.

Ogni giorno, dopo l'allenamento, registro non solo i risultati numerici, ma anche sensazioni soggettive come il livello di fatica, la qualità del recupero e l'enjoyment del workout. Questi dati vengono poi utilizzati per affinare la programmazione della settimana successiva. È un processo iterativo che sta dimostrando una notevole capacità di adattamento e personalizzazione.

I risultati dopo cinque settimane sono francamente entusiasmanti. Ho notato un miglioramento consistente nelle performance, particolare negli elementi che erano stati identificati come prioritari. Ma ancora più interessante è stata la capacità del sistema di gestire il volume e l'intensità in modo da prevenire il sovrallenamento, un aspetto particolarmente critico per un atleta master.

Un esempio concreto: quando il sistema ha rilevato un pattern di affaticamento dopo workout ad alta intensità metabolica, ha automaticamente suggerito di modificare la distribuzione settimanale degli allenamenti, inserendo un giorno aggiuntivo di recupero attivo tra i workout più intensi. Questo tipo di adattamento fine, basato sui dati reali di performance e recupero, acquisiti attraverso degli weareable, sarebbe stato molto più complesso da implementare manualmente.

Perché parliamo di machine learning nel CrossFit

Ricordo quando, nel mio box, il nostro Head Coach programmare i workout settimanali, cercando di bilanciare innumerevoli variabili: il volume di lavoro, il recupero, la progressione delle skill, le esigenze specifiche dei diversi gruppi di atleti. Era un lavoro complesso che richiedeva tempo ed energia considerevoli. Il machine learning non sostituisce questa expertise, ma la amplifica, permettendoci di processare una quantità di dati e variabili che umanamente sarebbe impossibile gestire contemporaneamente.

La vera rivoluzione non sta nel delegare la programmazione a un algoritmo, ma nell'utilizzare strumenti intelligenti per supportare le decisioni dei coach. Pensate a quanto tempo potreste risparmiare avendo un sistema che vi aiuta a identificare pattern nei risultati dei vostri atleti, a prevedere potenziali plateau e a suggerire modifiche mirate alla programmazione.

Come il machine learning migliora la programmazione

Nel mio percorso di consulenza, ho visto box che hanno implementato con successo sistemi di machine learning per diversi aspetti della programmazione. Un esempio concreto: un box di Londra ha sviluppato un sistema che analizza i risultati degli atleti negli ultimi sei mesi, identifica gli schemi di progresso e suggerisce modifiche alla programmazione basate su questi dati. Il risultato? Una riduzione del 30% nel tempo dedicato alla programmazione e un miglioramento medio del 15% nelle performance degli atleti.

Ma il vero punto di forza emerge quando parliamo di scalabilità dei workout. Come sappiamo, uno dei maggiori impegni per un coach è adattare il workout del giorno alle capacità di ogni atleta. Il machine learning può analizzare lo storico delle performance, le limitazioni fisiche e gli obiettivi individuali per suggerire scalature appropriate, lasciando al coach il tempo di concentrarsi sull'aspetto più importante: l'interazione umana e la correzione della tecnica.

L'importanza dei dati di qualità

Una delle lezioni più importanti che ho imparato implementando questi sistemi è che la qualità dei dati è fondamentale. Non basta avere un sistema sofisticato se i dati che inseriamo non sono accurati e consistenti. Ho visto gente investire in costosi sistemi di machine learning solo per ottenere risultati mediocri perché non avevano una solida base di dati su cui lavorare.

La chiave sta nel creare un sistema di raccolta dati efficiente fin dall'inizio. Questo significa registrare non solo i risultati dei workout, ma anche feedback qualitativi, note sulla tecnica, livelli di energia e recupero. Più dettagliati e accurati sono i dati, più precise saranno le analisi e le raccomandazioni del sistema.

Personalizzazione per i competitor

Quando parliamo di atleti competitivi, il livello di complessità della programmazione aumenta esponenzialmente. Qui il machine learning diventa particolarmente prezioso. Nel box in cui mi alleno, abbiamo iniziato a utilizzare un sistema che analizza non solo le performance, ma anche i pattern di recupero, i picchi di forma e persino le preferenze degli atleti per certi tipi di workout.

Il sistema può identificare quando un atleta sta rischiando di sovrallenarsi, suggerire modifiche al volume di lavoro basate sui pattern di recupero individuali e persino prevedere quando un atleta potrebbe essere pronto per aumentare l'intensità degli allenamenti. Questo livello di personalizzazione sarebbe impossibile da raggiungere manualmente, considerando tutte le variabili in gioco.

Integrazione con il coaching tradizionale

La chiave del successo sta nell'integrazione intelligente tra tecnologia e coaching tradizionale. Nel mio percorso di consulenza, ho visto programmazioni che hanno fallito nell'implementazione del machine learning perché hanno cercato di sostituire completamente il giudizio umano. Altri invece hanno avuto successo perché hanno usato la tecnologia come supporto alle decisioni dei coach.

Un ottimo modo è quello di utilizzare il machine learning per generare una base di programmazione settimanale, che viene poi rivista e modificata dai coach in base all'esperienza dei coach e alla conoscenza degli atleti. Questo approccio ibrido permette di risparmiare tempo mantenendo quel tocco personale che è fondamentale nel CrossFit.

Gestione del cambiamento e formazione del team

L'implementazione di sistemi di machine learning richiede un cambiamento culturale all'interno del Box. È fondamentale che tutto il team comprenda i benefici e le limitazioni di questi strumenti. Nel mio ruolo di consulente, dedico sempre molto tempo alla formazione dei coach, mostrando loro come la tecnologia può supportare, non sostituire, il loro lavoro.

È importante anche gestire le aspettative degli atleti. Alcuni potrebbero essere scettici all'idea di una programmazione supportata dall'intelligenza artificiale. Altri potrebbero avere aspettative irrealistiche. La chiave sta nella comunicazione trasparente: spiegare come il sistema viene utilizzato, quali sono i suoi limiti e come si integra con il coaching tradizionale.

Aspetti pratici dell'implementazione

L'implementazione di un sistema di machine learning non deve necessariamente essere complessa o costosa. Si può iniziare soluzioni semplici, come l'utilizzo di prompt ben strutturati con modelli linguistici per generare variazioni dei workout o suggerire scalature. Con il tempo e l'esperienza, questi sistemi possono essere raffinati e ampliati.

Un punto cruciale è la scelta degli strumenti giusti. Non serve avere il sistema più sofisticato sul mercato; serve avere quello che meglio si adatta alle esigenze specifiche del vostro box. Non serve spendere fortune in sistemi complessi che poi non venivano utilizzati, mentre altri hanno ottenuto risultati eccellenti con soluzioni più semplici ma ben integrate nei loro processi.

Misurare il successo

Come per ogni innovazione nel fitness, è fondamentale misurare l'impatto del machine learning sulla qualità del servizio offerto. Nel mio lavoro aiuto i box a definire metriche chiare per valutare il successo dell'implementazione. Queste includono non solo indicatori quantitativi come il miglioramento delle performance degli atleti o il tempo risparmiato nella programmazione, ma anche aspetti qualitativi come la soddisfazione degli atleti e dei coach.

Il futuro della programmazione nel CrossFit

Il futuro della programmazione nel CrossFit non sarà né completamente automatizzato né puramente tradizionale, ma un intelligente mix dei due approcci. La chiave sta nel trovare il giusto equilibrio, utilizzando la tecnologia per potenziare, non sostituire, l'expertise umana.

Nel mio ruolo di consulente, vedo sempre più box interessati a esplorare queste possibilità, ma è importante procedere con criterio. Il mio consiglio è di iniziare gradualmente, magari utilizzando il machine learning per aspetti specifici della programmazione e poi espandere l'utilizzo in base ai risultati ottenuti.

Prossimi passi

L'integrazione del machine learning nella programmazione del CrossFit è un'evoluzione naturale del nostro sport, non una rivoluzione che ne minaccia i principi fondamentali. Come ogni strumento, la sua efficacia dipende da come viene utilizzato. Nel mio percorso, ho visto come possa realmente migliorare la qualità del servizio offerto, permettendo ai coach di concentrarsi su ciò che davvero conta: l'interazione umana, la tecnica, la motivazione.

Se state considerando di implementare il machine learning nel vostro box, il mio consiglio è di iniziare con piccoli passi. Identificate un'area specifica dove la tecnologia potrebbe portare benefici immediati, come la scalatura dei workout o l'analisi delle performance degli atleti. Partite da lì, raccogliete dati, misurate i risultati e, soprattutto, mantenete sempre al centro l'elemento umano che rende il CrossFit così speciale.

Il futuro del fitness è nell'equilibrio tra tecnologia e tradizione, tra dati e intuizione, tra automazione e touch personale. Il machine learning non è qui per sostituire i coach, ma per permettere loro di essere ancora migliori nel loro lavoro. E questo, alla fine, è ciò che conta davvero: offrire ai nostri atleti la migliore esperienza possibile di allenamento e crescita personale.

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