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mercoledì, 18 Settembre 2019 / Pubblicato il Il business del fitness

Quelle braccia incrociate.

Eh niente, gente che ti vorrebbe insegnare i segreti della comunicazione non verbale e poi si fa fotografare con le braccia incrociate. Non so, io ho sempre pensato che la coerenza nella vita sia tutto e che se uno decide di assumere un ruolo, debba poi essere coerente con quel ruolo e non tipo: “dico una cosa e ne faccio un’altra”. Ora un conto sono le foto fatte per uso personale, tipo quelle in cui gli atleti di sport da combattimento si propongono immancabilmente con i pugni in posa “mo te meno”, ma un conto sono le foto, diciamo professionali, in cui si deve comunicare qualcosa di più che non “guarda che bicipiti che ho”.

In passato ho speso ore ed ore in riunioni con fotografi, creativi ed agenzie di comunicazione per studiare ogni minimo dettaglio di una fotografia destinata al pubblico, spesso facendo storyboards e disegnini vari su come si voleva che il soggetto apparisse proprio per cercare di valorizzare anche il suo linguaggio non verbale. E poi, eccole li, le braccia incrociate, sempre presenti come a dire: “manteniamo le distanze, zio”.

Siccome prima di scrivere qualcosa di solito mi documento in modo da avere la certezza di non dire baggianate, specialmente perchè a volte ricordo cose di eoni fa e non è detto che le ricordi bene, ho rispolverato gli appunti di scienze sociali dove c’era scritto che:

Durante l’infanzia ci si nasconde dietro a qualcosa per proteggersi, infatti quando un bambino si trova nel mezzo di una situazione che lo mette a disagio, si nasconde sotto i tavoli o dietro sedie oppure mobili.

Questo atteggiamento evolve con il tempo e diviene anche più intenso e verso i sei anni i bimbi arrivano ad incrociare le braccia sul petto quando percepiscono una minaccia o subiscono un rimprovero.

Durante l’adolescenza arriva la consapevolezza che questo gesto deve essere meno evidente evidente, le braccia più rilassate si combinano con le gambe incrociate. Con il tempo, l’incrocio delle braccia diviene sempre meno esplicito esplicito agli occhi di coloro con i quali si interagisce. Ad esempio incrociando una o entrambe le braccia sul petto, gesto il cui significato è la volontà incosciente di allontanare ciò che in quel momento è vissuto come una situazione di disagio.

Le braccia si incrociano per proteggere cuore e polmoni, rafforzando l’idea secondo cui la posizione delle braccia incrociate sia innata e del resto lo fanno anche le scimmie per proteggersi dagli attacchi.Una persona che ha atteggiamento nervoso, negativo o introverso, incrocia quindi le braccia sul petto mostrando la propria sensazione di minaccia.

Un soggetto che quindi si fa fotografare con le braccia incrociate, oltre che ad una evidente situazione di disagio probabilmente dovuta alla macchina fotografica, dimostra quindi anche disinteresse per gli altri ponendosi in una posizione di superiorità. Aggiungiamo anche una inquadratura dal basso verso l’alto ed il messaggio: “me ne frego” è esplicito. Ricordiamo un certo Mussolini che utilizzava quasi sempre questa posa nei suoi ritratti.

Ci sono poi variazioni del gesto come ad esempio:

  • Braccia incrociate sul petto. È un gesto che intende alzare una barriera tra la persona che incrocia le braccia e qualcuno che non è di suo gradimento.Si tratta di un gesto universale. Possiamo vederlo tra sconosciuti, nelle code, negli ascensori o in tutti i luoghi in cui la gente non si sente sicura. Qui entra in gioco anche la prossemica ma è un’altra storia.

  • Incrocio forzato delle braccia. Questa posizione comprende i pugni chiusi quando le braccia sono incrociate.È un gesto che indica ostilità rappresentando una posizione di difesa. Se è accompagnato da un sorriso labbra chiuse e faccia arrossata, può essere il preludio di un attacco verbale o fisico.

  • Abbracciare entrambe le braccia. In questa posizione la persona è come se volesse evitare di esporsi troppo e consolarsi. L’atteggiamento trasmesso da questa posizione é di irrequietezza e negatività.

  • Incrocio delle braccia con i pollici verso l’alto. Entrambi i pollici sono rivolti verso l’alto. È  un gesto tipico delle persone piene di se e vogliono dimostrare agli altri la propria fiducia in se stesso,  pur stando sulla difensiva.

Osservare con attenzione le persone ed quello che esprimono, anche in una semplice foto la dice lunga su di loro e ciò vale per tutti, quindi attenzione a quello che comunicate, in ogni ambito. Siamo quello che mostriamo, ricordatevelo.

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