
Oggi vi spiego perchè alcuni bilancieri costano più di altri. In realtà volevo scrivere un post sui bilancieri e su come scegliere quello più adatto. Come sempre mi sono documentato sul web, quantomeno per assicurarmi che quello che scrivevo avesse un riscontro e tutto ciò che ho trovato è praticamente lo stesso post del 2018 riproposto in tutte le salse ed in tutte le lingue. Che poca fantasia.
Del resto non è che le cose da dire quando si parla del bilanciere siano poi così tante. Ma dato che non volevo fare l’ennesimo clone di quello che già esiste, sono andato un po’ più a fondo. Ho quindi lasciato perdere le differenze di peso o della marcatura, per concentrarmi sulla produzione.
Più che altro per capire il motivo per cui esistono bilancieri molto economici ed altri più costosi. Forse è un indice del fatto che non tutti i bilancieri sono uguali e che esiste una scelta tale da poterne scegliere uno in base all’uso che se ne vuole fare. Anche se ci si allena a casa. Ecco cos’ho scoperto.
Non una semplice barra di metallo
Se i bilancieri fossero delle semplici barre di metallo, il loro costo sarebbe decisamente molto basso perché qualunque metallo andrebbe bene. In realtà le cose stanno un po’ diversamente perché ogni tipo di bilanciere è prodotto usando una lega con delle particolari caratteristiche meccaniche.
Ad esempio, quello per il Weightlifting sono costruiti usando un acciaio dotato di una grande elasticità che permette all’atleta di sfruttarla per completare l’alzata. Stiamo parlando di una barra di acciaio in grado di flettersi, ma non rompersi, testata con carichi fino ad una tonnellata e mezza.
In pratica un bilanciere “professionale” sopporta oltre 4 volte il carico della più potente alzata olimpica mai eseguita. Parlo del un C&J di 247Kg di Behdad Salimi alle Olimpiadi di Londra del 2012.
Il fattore che entra in gioco è il cosiddetto “carico di rottura” ovvero sia quanta forza, espressa in PSI (Pounds per Square Inch) serve per rompere la barra. Più alto è il carico e più resistente è l’acciaio. Un buon bilanciere per WL dovrebbe avere un carico di rottura elevato ma allo stesso tempo una buona elasticità.
Sono tutte caratteristiche che dipendono dalla lega di acciaio utilizzata, solitamente del tipo 41xx detto “Cro-moly”, contenente cromo e molibdeno in percentuali variabili. Anche l’aggiunta di altri composti chimici leganti ed il tipo di lavorazione influenza la qualità dell’acciaio. Ed ovviamente il costo. Un altro tipo di acciaio è quello inossidabile, dal tipo 316L in su.
L’acciaio Svedese, in questo caso, è universalmente riconosciuto come il migliore in circolazione ed è per questo che Eleiko, grazie proprio alle sue caratteristiche elastiche e di resistenza. Nello specifico, Eleiko, conserva la formula del “suo” acciaio gelosamente. E se avete mai provato uno di questi bilancieri, sapete di cosa sto parlando, quando il bilanciere sembra che voli da solo in alto una volta che gli si è data la spinta iniziale.
Per i bilancieri da Powerlifting si parla invece di un tipo di acciaio più rigido ed anche qui vi sono vari tipi di leghe e lavorazioni che ne determinano il prezzo finale.
Per il CrossFit, che implica di fatto un utilizzo ibrido dei bilancieri, ci sono ancora altri tipi di leghe e lavorazioni che permettano una via di mezzo a livello di rigidità e carico di rottura, rendendo il prezzo del prodotto più basso ma anche con qualità meccaniche leggermente diverse.
Cuscinetti e boccole
Non è solo l’acciaio e la sua lavorazione che fanno la differenza sul prezzo finale ma anche le parti, per così dire in movimento, ovvero quelle che, all’interno dei due estremi del bilanciere, detti cilindri, permettono la rotazione del carico, preservando così i vostri polsi da distorsione certa. Se avete prova a fare un clean con un normale bilanciere rigido da palestra, sapete di cosa parlo.
Qui ci sono fondamentalmente due opzioni: le boccole, dette anche bronzine dato che sono quasi sempre di bronzo ed i cuscinetti volventi. I cuscinetti, a loro volta, si dividono in cuscinetti a sfera, a rulli e ad aghi. Questi ultimi sono la scelta migliore per un bilanciere, grazie alla loro fluidità di rotazione che si presta particolarmente per questo uso. Del Resto questo tipo di cuscinetto è l’ideale in caso di carichi radiali, come quelli dei dischi sul bilanciere.
Il loro costo risulta più altro rispetto agli altri tipi di cuscinetto volvente, mentre quello delle bronzine è in assoluto il più basso. Anche il tipo di lubrificazione utilizzato influisce sul costo del cuscinetto e quindi del bilanciere in cui montato.
I migliori cuscinetti ad aghi in assoluto sono, ancora una volta, quelli Svedesi della SKF. E finora la Svezia, se si parla di bilancieri, vince su tutto il campo.
Il Rivestimento
Un altro fattore che incide sul costo di un bilanciere è il rivestimento, ovvero quello che protegge la barra da ossidazione, sudore sporco e via discorrendo. Qui abbiamo un range di possibilità che vanno dalla più economica, ovvero la cromatura, fino alla più costosa ovvero l’acciaio inox. In mezzo abbiamo zincatura, brunitura, hard chrome e cerakote, che sono i più popolari.
Il Cerakote, di moda ultimamente, è una sorta di rivestimento ceramico, colorato, preso a prestito dall’industria automobilistica ed utilizzato su licenza dell’azienda che l’ha sviluppato. Il che, ovviamente ha un costo non tanto per la qualità del materiale in sé, che è piuttosto delicato, ma per via del fatto che il suo utilizzo implica una royalty da pagare.
Non tutti i bilancieri sono uguali
Mi sembra evidente che a questo punto giunti, non tutti i bilancieri sono uguali ed ecco il motivo per cui il loro prezzo varia da 200€ di quelli Cinesi super economici “che si piegano a guardarli” ai 1000 a rotti € di un bilanciere da competizione. Verrebbe da dire che, come sempre, la verità sta nel mezzo, ed in effetti è nel mezzo che si trovano i compromessi migliori, specialmente per chi fa CrossFit e quindi ha bisogno di un prodotto che vada bene un po’ per tutto.
La scelta è vasta e va detto che prodotti più o meno simili si collocano in fasce di prezzo più o meno simili che variano tra i 300 ed i 400 Eur. Tranne la serie Xf di Eleiko, che si colloca nella fascia dei 600€ e probabilmente un motivo ci sarà. Io ne ho uno da tipo sei anni, quando cioè uscirono sul mercato e Babbo Natale me ne donò uno. devo dire che con la giusta manutenzione è ancora come il primo giorno e non lo cambierei per nulla al mondo. Anche se ultimamente ad usarlo è più Gary.
Ad ogni modo, se decidete di comprare un bilanciere da tenere a casa per allenarvi fino a che il vostro Box non riaprirà, ora che conoscete le differenze, evitate di comprare in qualche marketplace della roba scadente a prezzi improbabili perchè, oltretutto, ne va della vostra sicurezza.