
Tra tutte le classificazioni che si possono fare dei vari tipi di CrossFitter, quello dolorante costituisce una categoria trasversale comune a tutti i Box. Il CrossFitter dolorante ha come caratteristica principale il fatto di lamentarsi costantemente per quanto io WOD sia stato duro, faticoso, massacrante e pare bearsi di esservi sottoposto.
Il CrossFitter dolorante è un po’ come quei soldati di certi film, mandati a svolgere missioni impossibili e rischiosissime che tornano ammaccati ma vincitori. Non esiste negli altri sport un fenomeno analogo e soprattutto è difficile trovare persone che sono contente per essere state sottoposte a quelle che spesso essi stessi definiscono delle vere e proprie torture.
Per non parlare di quei “coach” che, in barba ad ogni logica di programmazione, sembra si divertano a loro volta ad inventarsi dei WOD sempre più astrusi e fantasiosi basati su una nemmeno tanto impercettibile vena sadica.
La cosa che ho notato è che questo fenomeno è tipicamente italiano perchè in tutto il resto del mondo le gente si allena, si infortuna pochissimo e soprattutto non si comporta come se avesse vinto la battaglia di Waterloo alla fine di ogni WOD.
La sicurezza e la salute prima di tutto
E’ strano questo CrossFit, o meglio sono strani questi CrossFitter che si lamentano di sessioni che in definitiva il più delle volte non sono più massacranti di un normale allenamento in qualunque altro sport. Ho visto sessioni di “step” ben più massacranti di un WOD, tuttavia solo chi fa CrossFit percepisce se stesso come il superstite di qualche battaglia epica in stile Vikings.
Eppure avrei giurato che lo scopo del CrossFit fosse quello di migliorare il proprio stato di salute e non procurarsi contusioni, cicatrici, squarci, ematomi e chi più ne ha più ne metta. Credevo che la sicurezza dovesse essere al primo posto tra le priorità dei cosiddetti “coach” ed invece mi sbagliavo, dato l’alto numero di persone che quotidianamente postano sui social network il risultato delle loro avventure allenanti.
Non ho mai capito se è per un fatto di selezione naturale e di conseguente aggregazione di persone affini che i CrossFitter risultano essere così masochisti o se è perchè i loro trainer o “coach”, come si fanno chiamare, siano inclini alla tortura. O più semplicemente fanno passare per devastanti ed estenuanti cose tutto sommato fattibili dai più, soprattutto se si scalano. Ah certo, in molti Box scalare equivale a disonorarsi quasi quanto, che ne so, tradire lo Stato.
Sta di fatto che i Social sono pieni di gente che si lamenta per i propri infortuni che vanno da semplici sbucciature delle mani e più gravi lussazioni e contusioni di ogni genere. Io se fossi in loro qualche domanda me la farei. Tipo: “Ma è normale ridursi così?”. Probabilmente scoprirebbero che o sono spinti a fare cose che non sono in grado di fare, oppure non hanno capito quali sono i loro limiti.
E pubblicando tutto quanto sui social non fanno altro che creare un sacco di dubbi a chi vorrebbe avvicinarsi ad una disciplina che, al contrario di quanto molti sarebbero indotti a pensare, non è né pericolosa né un generatore di infortuni. Sempre che sia fatto tutto usando la testa e non a caso come invece molto spesso accade.
L’infortunio dovrebbe essere l’eccezione
Va bene che il CrossFit non è uno sport ma se in ogni sport tutti quanti avessero questo tasso di infortuni e soprattutto se ne vantassero in modo così esagerato, è probabile che lo sport in generale sarebbe bandito per sempre dall’intero pianeta.
Poi è chiaro che gli incidenti possono capitare a tutti ma dubito che ci siano atleti che si vantino, per esempio, di cadute in bicicletta o di menischi rotti o di qualunque altro infortunio capiti loro. Ma soprattutto sarebbe un problema per i loro allenatori i quali sicuramente inizierebbero a preoccuparsi e magari rivedere i loro protocolli.
Invece nel CrossFit si prendono persone spesso non ancora pronte e le si mette a fare esercizi che non sono in gradi di fare, nella speranza che imparino presto. Un po’ come quando si buttano i bambini piccoli in piscina sperando che si mettano a nuotare spontaneamente per non annegare.
Sono perplesso. Faccio CrossFit da oltre dieci anni ed ho sempre incontrato persone che si vantano dei propri infortuni ed allo stesso tempo si lamentano per la difficoltà dei loro allenamenti. Che poi, a ben vedere, per la maggior parte non sono nemmeno “competitor” ma persone normali che fanno classi che dovrebbero essere normali.
E se in tutto questo ci fosse un errore di interpretazione del CrossFit stesso e delle sue finalità?